litterae apostolicae

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GIUBILELLA 2005 – APRIAMO LE PORTE

BOLLA DI INDI(gna)ZIONE DELLA IUBILELLAM MMXXV

LESBOGRINANTES IN CONFLICTUM

Nell’anno del signorə 2025 verrà celebrato il 27° giubileo. Dopo numerose riflessioni ci chiediamo cosa effettivamente ci sia da giubilare.

Forse millenni di patriarcato, oppressioni, roghi, crociate, persecuzioni, estorsioni legalizzate, pedofilia, imposizioni culturali e religiose, schiavitù e colonialità, estrattivismo, ingerenze politiche, inquisizioni, meritano di essere festeggiati? 

Per noi femministe e transfemministe non è un mistero che la santa romana chiesa si fondi su un modello eterocispatriarcale che affonda le sue radici nella demonizzazione di streghe, eretich3, isteriche, finocchi, infedeli, selvagg3 e persone spinte ai margini. Il sistema clero si è nutrito dell’espropriazione di territori e della colonizzazione di altri popoli, mascherandosi dietro l’evangelizzazione e la carità pelosa.

E’ indecente il teatrino in cui si celebra la pace tra i popoli e la riconciliazione tra culture mentre è in corso il genocidio della popolazione palestinese e vengono erette frontiere e centri di detenzione che bloccano i percorsi di sopravvivenza di migliaia di persone in fuga da guerre e carestie create dalle grandi potenze. E’ asfissiante la retorica della famiglia tradizionale come culla della vita, quando è soprattutto in famiglia che donne, lesbiche, froce, persone trans e non binarie vengono maltrattate e uccise. E’ ridicolo parlare di rispetto per il prossimo quando da sempre conducono una battaglia contro l’educazione all’affettività, alla sessualità e alle relazioni e negano spazi di autodeterminazione a corpi e desideri che non rispettano la loro morale bigotta e reazionaria.

La celebrazione del potere di vita e di morte agito da un’istituzione religiosa è in linea con il contesto sociopolitico in cui ci troviamo, ma a noi appare quantomeno anacronistico che chi si macchia delle peggiori violenze si arroghi il diritto di assolvere i peccati di altre persone. 

Sono pronti a perdonare gli abusi sessuali e non riescono a tollerare che donne e corpi gestanti possano liberamente scegliere di abortire. Celebrano la famiglia ma solo se eterocis, monogama, indissolubile, mentre negano alle coppie omogenitoriali la possibilità di avere figli3. Incitano a fare figli ma non accettano che siano gli uomini trans a farli, criminalizzano chi decide di portare avanti una gravidanza per altr3, chi ricorre ad altre forme di procreazione e chi sceglie di non riprodursi. Difendono un supposto ordine costituito che ci vede tutt3 incasellat3 in due generi, uno dominante e l’altro subalterno, complementari e rigidamente definiti e, in virtù di quest’ordine, promuovono forme di tortura come le terapie di conversione e ostacolano l’accesso ai percorsi di affermazione di genere.

Perseguitano e stigmatizzano persone sierocoinvolte mentre cercano di impedire qualsiasi forma di prevenzione, sia essa educativa o in latex. 

Come se non bastasse il controllo sui nostri corpi e sulle forme di relazione che scegliamo, il Giubileo, come ogni altro grande evento, porta con sé una “riqualificazione” radicale della nostra città che, neanche a dirlo, non è mai migliorativa per chi la vive. Abbiamo visto in pochi mesi un’accelerazione delle politiche neoliberiste di repressione che hanno portato allo svuotamento di interi quartieri per fare posto a b&b e strutture turistiche, con l’allontanamento di tutte quelle categorie considerate indesiderabili, prime tra tutte le sex worker, le persone povere o che vivono per strada. Questo processo, in atto già da anni in tutte le grandi città, sta vedendo un’intensificazione a causa di forti interessi economici e finanziari. Sappiamo benissimo che questo meccanismo non è mai reversibile e che il tessuto sociale di questi quartieri, fatto di radicamento e relazioni, non può essere sostituito da turisti e pellegrini.

Ci viene detto che la spesa pubblica non è sufficiente a coprire i bisogni delle persone, che i tagli alla sanità, alla scuola e ai servizi essenziali sono necessari. Eppure chi è al governo – del parlamento e der cuppolone – decide di spendere miliardi di euro in opere inutili per fare della città una vetrina abbellita quando dietro la facciata si nascondono le macerie di anni di abbandono, disinteresse e speculazione.

Come se Roma non fosse già una città al collasso, priva di politiche e azioni volte a contrastare l’emergenza climatica e quella abitativa, con edifici vuoti e sempre più persone senza casa, vengono approvati progetti che prevedono colate di migliaia di metri cubi di cemento per far posto a spianate che accolgano pellegrini nei loro momenti di massimo giubilo, soffocando e devastando gli spazi verdi pubblici attraversati quotidianamente dalle persone.

A tutto questo si accompagnano un inasprimento delle politiche di militarizzazione delle città e di repressione del dissenso che vedono nell’approvazione del ddl 1660 la sua più recente espressione. — Sappiamo bene che è proprio quando il potere ha più paura della voce delle persone che i meccanismi di controllo diventano più violenti e pervasivi.

Questo non ci ha mai fermat3, continueremo a far piovere madonne e ad attraversare in maniera libera e blasfema le nostre strade e le nostre città!

Abbracciando lo spirito del giubileo ci pentiamo anche noi dei nostri peccati e ci impegneremo nel corso di quest’anno a espiarli e a fare meglio

Ordunque Annunciamo ufficialmente l’inizio delle celebrazioni della Giubilella 2025.

Se non ne puoi più di preti, padri, padroni, fasci, obiettori, guardie, molesti e stupratori

attraversa con noi le quattro porte della Giubilella: la Porca Santa, la Santa Sorca, la Porta in Faccia e Porta Madonna, e facciamo esplodere il nostro spirito di rivolta, il nostro desiderio lesbico e la nostra rabbia cagna per radere al suolo la ciseteronormatività!

Durante l’anno vi aspettiamo per organizzare insieme iniziative, processioni, e tutto quel che ci verrà in mente per un 2025 transfemminista e anticlericale